Era da tempo che volevo toccare questo spinoso argomento; ma aspettavo un'idea, una frase giusta per affrontarlo in modo non banale.
L'idea è arrivata con l'irresistibile immagine di bambini stirati, di cui al blog Liberi dalla Forma: la scuola, purtroppo, spesso "stira" i bambini e i ragazzi, come spiegato brillantemente in quel post; i compiti delle vacanze (ma anche quelli a casa), aggiungo io, finiscono di compiere tale mesta operazione.
Ricordo un bravo pedagogista che la pensava allo stesso modo, soprattutto per quanto riguarda i ragazzini più giovani. Lui diceva che i compiti assegnati dalla maestra a sua figlia equivalevano alla frase"Ah, ora vorresti andare al mare e divertirti, vero? invece no, ah ah! eccoti queste cento pagine di divisioni..."ecc.
Certo, è anche una questione di quantità, e di livello di studi; diciamo che qui stiamo parlando di "scuola dell'obbligo" (un nome, un programma lol). comunque...
Maestri! Professori! Debbo darvi una notizia:
i compiti delle vacanze,di solito, li fanno i genitori (arrivando per questo, talvolta, a odiarvi).
Se questi sono ignoranti, li fanno amici e compagni più bravi o con genitori meno ignoranti: per denaro, per paura, per simpatia, per farvi un dispetto.
La percentuale (in continua diminuzione) di coloro che fanno volentieri i compiti delle vacanze, che li AMANO, che NE VORREBBERO DI PIU' - ebbene questa esigua, quasi solo teorica percentuale di alunni, li eseguirebbe lo stesso, se detti compiti fossero da voi scelti e poi proposti come FACOLTATIVI.
Facoltativi, certo. A volte le cose non-obbligate, le cose "gratis", le cose che si decide di fare all'ultimo, sono le più belle e le meglio riuscite..;mai provato? no? lo immaginavo.
Sono un'insegnante (come del resto mi pare siano docenti alcuni autori del blog net-futurista), "ma" mi trovo a condividere sempre di più quel verso dei Pink Floyd: Hey, Teacher! leave the kids alone...
Ad un bambino/ragazzo di oggi, più che la richiesta di fare dei compiti per le vacanze, rivolgerei una preghiera per le vacanze:
Dimentica i compiti e la scuola. Riposati. Annoiati.
Poi cerca di ritrovare la curiosità che avevi da piccolo; e ricordati che ora hai più strumenti per soddisfarla (nonostante i difetti della scuola tu ora sai leggere e scrivere, suppongo).
Quando vuoi sfuggire alla realtà, drògati di libri, o anche di film.
"Ragiona con la tua testa"...
Insomma, bambino: non farti stirare.