venerdì 22 luglio 2011

THE CAT, THE RAT AND THE DOG...







“The Catte, the Ratte and (Lovell our) dogge rulyth all Englande under a hogge.”



Traduzione "il gatto, il ratto e (Lovell) il (nostro) cane regnano su tutta l'Inghilterra, sotto (il governo) di un cinghiale" (con riferimento al simbolo araldico del re).

Fu scritto da un anonimo nel luglio 1484, con riferimento ai governanti dell'Inghilterra sotto Riccardo III.


Ogni tanto questi vecchi detti vengono ancora bene lol.

giovedì 21 luglio 2011

IL VIOLINISTA E IL CALCIATORE

Martedì sera: Concerto in omaggio a Paganini nell'incantevole basilica di Santa Maria delle Vigne, nel Centro Storico di Genova. Suona il virtuoso Alexandre Dubach accompagnato dall'orchestra di Berna-Belp. La musica è bellissima, irresistibile per le mie orecchie profane; un'amica violinista mi dice che Paganini componeva musica "facile"...sarà proprio per questo che la trovo così accattivante. Ma vorrei dire dell'interprete Dubach e del direttore d'orchestra: secondo me si vede subito che non sono latini. Perché sono completamente un-selfconscious nel mostrarsi al pubblico, nel palesare il loro entusiasmo per la musica che ci propongono, nel gioire del successo (anche loro) e degli applausi. E perché sono completamente "nel momento".


Come gli adolescenti che conosco io quando giocano a calcio: ci sono delle foto dove vedi la loro espressione, non sempre in questo caso gioiosa, ma comunque concentrata. Non più atteggiarsi, non più smorfie di cinico disprezzo per il mondo visto da un tredicenne; non più pensieri che corrono ai capelli col gel o a...(magari si sapesse cosa li tormenta a volte); loro, davanti a quel pallone, sono proprio nel momento.


Come il gatto quando gioca. E come il violinista svizzero.