domenica 28 febbraio 2010

IMMIGRATI - II PARTE





L'immagine è tratta dal blog di Alberto Cane.


In un precedente post vi raccontavo le mie impressioni guardando alcune foto dei primi immigrati italiani in America...


...ecco, poi ci sono gli immigrati di adesso, venuti qui da altri paesi e che alcuni Italiani immemori, come sottolineava giustamente Gianantonio Stella, trattano con arroganza e sufficienza. Nella mia scuola molti sono di origini sudamericane, altri ancora provengono dal Marocco. Per inciso, siamo uno di quegli istituti dove nessuno è clandestino, cioè come docenti abbiamo rifiutato di trasformarci in delatori di chi non ha il permesso di soggiorno.

Qui, però non voglio fare un post buonista né "sulla scuola". Solo proporvi le mie riflessioni su alcuni di questi ragazzi "stranieri".

Alcuni sono monelli, pigri e tendono a scansare il lavoro. Perché, i nostri figli alle medie no??. Tuttavia, ci sono due cose:

- questa l'ho notata io. Se trattati con rispetto e invitati a riflettere su questa cosa (non conosco pre-adolescenti nati dopo il 1980 che riflettano "da soli", spontaneamente), riescono a vedere l'importanza che ha avuto ed ha, per i loro genitori, la conoscenza di una lingua straniera, in quel caso l'italiano; vogliono imparare; sanno che è importante conoscere un'altra cultura.

- questa me l'hanno fatta notare loro, nel senso che me lo ha detto uno di loro. Va bene aiutarli; va bene un occhio di riguardo nella valutazione, perché se noi andassimo in Marocco ora, senza conoscere l'arabo, appariremmo ignoranti, ecc.; ma se c'è una cosa che davvero li offende, è essere ignorati. Per intenderci, l'insegnante che non li interroga neppure, perché tanto, "poverini". Mi è parso di capire che preferiscano un comportamento apertamente razzista, perché almeno quello, è più sincero (e per i ragazzi la sincerità, nel senso di essere "veri" quando ci si rapporta con loro, è importante).

Io non ci avevo mai pensato; quest'informazione, lo ammetto, ha cambiato il mio tipo di approccio nell'insegnamento: adesso pretendo di più, anche dall'alunno straniero che non sa una parola d'italiano (sapendo, ovviamente, che la scuola si è attivata nel frattempo per l'alfabetizzazione ed i necessari interventi di aiuto). Non me ne sono mai pentita.

Secondo me è' importante lavorare tutti perché la speranza, di cui al precedente post, e che sicuramente anima delle persone che portano i figli in un paese "nuovo", non sia solo un'illusione.


La giornata di domani, in cui alcuni immigrati fanno sciopero per portare alla nostra attenzione come sarebbe "una giornata senza di loro" (certo chi lavora in nero e pagato ad ore non potrà farlo), potrebbe rappresentare un passo in tal senso.

Ma al di là di questa giornata speciale, piuttosto che affermare in tono retorico una cosa che però è vera, cioè che questi ragazzi sono i cittadini del futuro, preferisco riflettere sul fatto che li chiamiamo "stranieri". Ora, io è da un po' che sono nella scuola media, e adesso che anche mio figlio ne vive l'avventura, vorrei dirvi che a quell'età, nel mondo, ci si sente tutti "stranieri". Uninvited, appunto. E non dipende da dove sei nato.

10 commenti:

  1. completamente o.t.: in questo raro pomeriggio di quiete lol, ho risposto ai vostri commenti, anche vecchi. Mi scuso per il ritardo.

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  2. Interessanti le riflessioni sui ragazzi stranieri. Molto azzeccato il termine uninvited per un adolescente.

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  3. In primis bravi per esservi rifiutati di essere come hai giustamente sottolineato tu dei delatori.

    In secondo luogo é sconvolgente leggere tra le righe che é possibile che si possano trovare docenti sottilmente razzisti. E' una cosa a cui non avevo mai pensato, però é possibile dato che succede anche che ci siano docenti che prendono in simpatia alcuni alunni in luogo di altri...

    Interessanti i due spunti di riflessione che hai postato; sia quello che é nato da una tua intuizione personale sia quello che ti hanno indotto a considerare lol.

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  4. Completo, totale ed incondizionato appoggio a questa e ad altre iniziative mirate a far si che la parola 'diritti' non sia, appunto, un vocabolo o un "bene" per pochi eletti ma sia un qualcosa a cui tutti possono fare riferimento.
    Oggi, inutile negarlo, così non è!?!

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  5. ma e vero? i lavori piu pesanti li ffanno loro sono diventati un pilastro del economia italiana noi vogliamo fare quei lavori da 6 ore al giorno per retribuiti dietro ad una scrivania per fare una cs del genre bisogna essere qualificatise non ci fossero lroro a raccogliere i pomodori nei campi e fare non so qualke altro lavoro pesant i fermerebbe davvero l'economia italiana

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  6. @ Chit: benvenuto! sì, la pensiamo allo stesso modo e nelle iniziative bisogna crederci, altrimenti con la scusa che forse non servirà, si finisce per non fare nulla.

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  7. @ Artemisia: grazie per ciò che dici. Sui nostri poveri "uninvited" (inteso come adolescenti) ho intenzione di fare il prossimo post.
    @ Daniele: il discorso delle "simpatie" dei prof sarebbe lungo, non entro qui nel merito proprio perché è così interessante che mi ci perderei lol. Invece il sottile razzismo, cui tu giustamente accenni, può essere anche in buna fede: Nel mio caso lo era. "Lasciando stare" quei ragazzi stranieri, pretendendo meno da loro che da altri, non facevo il loro bene. E' stato parlando con loro che questa cosa è venututa fuori. Perciò penso che sia importante un dialogo continuo, ed anche una riflessione di noi insegnanti sul nostro lavoro (oggi, odiosamente, chiamata "auto-valutazione" lol).

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  8. Parafrasando il rapper Frankie H Energy (non so se si scriva così): "Sono come noi ma sono trattati peggio di noi."
    E' già... abbastanza difficile essere adolescenti...
    Esserlo poi in un Paese in cui ormai il razzismo dilaga, in forme aperte o anche sottili non importa, è davvero il peggio del peggio.
    Inoltre, reptita iuvant, la condizione dell'adolescente è veramente penosa. Non è ancora un uomo o una donna ma non è più un bambino o una bambina.
    Si sente assediato e controllato da tutti, invogliato a diventare un divo del cinema o dello sport, ma deve stare attento a "non esagerare." Ecc. ecc.
    Se poi (in base a considerazioni razziste) è considerato poco più di un criminale o un futuro criminale, terrorista e così via, be', allora per lui è davvero grigia.
    Meno male che ci sono degli insegnanti come voi, degni di questo nome.
    Ciao!

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  9. un post interessante hai messo in evidenza in che che cosa sono uguali invece che le differenze

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  10. @ Riccardo: grazie davvero per le tue parole.

    @ Carmine: grazie, e benvenuto!

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