sabato 13 ottobre 2012

IL TOSTAPANE



In una scena del film I Robot il detective Spooner, che sta interrogando Sonny il  robot, afferma ironicamente: "Tu non puoi avere emozioni.We don't want our toaster or our washing-machine to get emotional" cioè (cito a memoria) non è il caso che il tostapane o la lavatrice diventino emotivi. Loro devono svolgere la loro funzione, e basta.
Il tecnico ragiona così: si riparano le cose; le emozioni (fuor di metafora, quelle delle persone) non c'entrano e sono, anzi, inopportune.

Se c'è qualche ribelle che si toglie addirittura la vita perché non sopporta l'umiliazione di essere caduto in stato di povertà, tutto ciò è molto triste; ma almeno, poi, i conti tornano.
O no?

sabato 26 maggio 2012

SE LO DICE LUCIANA

Qualche sera fa ho visto alcuni stralci di "Quello che (non) ho", con Fabio Fazio e Roberto Saviano. Ospite fissa, Luciana Littizzetto. La parola da lei scelta come tema della serata era "stronzo".

Ora, voi gentle Readers sapete che io non sono di quei blogger che si nascondono dietro un nick per pronunciare nefandezze. In genere, cerco qui di evitare le parolacce, i doppi sensi ecc. Ma in questo caso, la teoria di Luciana sullo "stronzo" è troppo perfetta per non condividerla con voi; e la parola in questione mi pare veramente insostituibile.

Ecco la teoria di Luciana:

- Al primo grado c'è lo scemo. Egli è innocuo, sta lì e non capisce niente, ma non fa neppure niente; è, appunto, scemo.

- Il problema è quando lo scemo decide, inopinatamente, di agire. Allora egli commette un sacco di errori; diventa quel che si definisce un cretino.

- Può accadere, purtroppo, che il cretino si renda conto del potere che gli dà il poter compiere delle azioni, soprattutto se è in una posizione di forza; egli, allora, si trasforma nello stronzo.

Che dire? pensateci my Gentle Readers, non fa una piega.

Non resta che compilare tre colonne con i nomi di chi potrebbe rientrare nelle tre categorie. Certo, solo mentalmente, se vogliamo restare "gentle"...ma l'avere individuato una sorta di categoria filosofica per quel fenomeno, già ci consola.

Per concludere su una nota linguistica, è curioso che stronzo, in francese, si traduca con la parola con, che fa riferimmento ad una parte dell'anatomia maschile; inoltre questo termine, sempre in francese, significa "sciocco, idiota" - mentre una parola più vicina a quella italiana potrebbe essere salaud, pronunciato "salò" ma, secondo me, assai meno efficace. Maschile "le salaud" (come dire "lo sporcaccione") e feminile "la salope" (la "poco di buono").

In inglese abbiamo "bastard" ma, per le donne, bitch. Sì perché molti ignorano che questo termine (un po' come salope in francese) non indica solo una donna di facili costumi, ma anche una megera, una carogna...appunto, una stronza (due miei amici - lui inglese, lei italiana - divorziarono perché lui la accusò di essere bitchy. Lui intendeva dire che era un po' stronza, lei la prese come un'offesa alla sua rispettabilità. Giuro che è una storia vera.)

...Concludo la divagazione per osservare che, in questo caso, l'italiano è più femminista: ci sono lo stronzo ma anche la stronza; mentre in Francia e in Inghilterra sembra che il solo modo di offendere una donna sia, alla fine, quello che fa riferimento alla sua sessualità.

martedì 1 maggio 2012

PRIMO MAGGIO: MUGHETTO PER TUTTI

Oggi è il primo maggio, festa di tutti i lavoratori. Giusto che, almeno quest'unico giorno all'anno, nessuno lavori e nessuno compri. La spesa si può fare doppia domani lol (mi riferisco alla questione di Carrefour che vuol tenere aperto; la CGIL, secondo me giustamente, sciopera per questo.)

Poi in Francia il primo maggio si offre il mughetto (di solito a chi si ama, ma anche così, per simpatia). Simbolo primarevile e di felicità, naturellement.

Allora eccovi del mughetto da parte mia. Viva la festa del lavoro. Viva il rispetto dei diritti dei lavoratori.



domenica 29 aprile 2012

VAN GOGH, GAUGUIN E...GOLDIN

Durante le vacanze di Natale ho visitato la mostra di Van Gogh e Gauguin, a Palazzo Ducale, qui a Genova. Diversamente dal solito, la mostra era organizzata da una società chiamata "Linea d'ombra", anziché dallo stesso Palazo Ducale. Si notava la differenza: personale del guardaroba leggermente indisponente (molte persone erano irritate, non sono io l'unica permalosa lol); celeberrimo quadro di Gauguin (Qui sommes-nous?) male illuminato; ma soprattutto...troppa gente fatta entrare allo stesso tempo, e poi, TROPPE SCRITTE! con tutto il rispetto, non mi interessa leggere le eluciubrazioni di un pur esperto critico di nome Goldin, voglio vedere i quadri, si tratta di un'occasione unica! e la cosa più sorprendentre è che molte persone, con Van Gogh lì davanti a loro, si soffermavano a leggere i pannelli...che, tra l'altro, erano solo in italiano. Niente inglese (forse i traduttori si sono arresi di fronte alla "fumosità" di alcuni testi); neppure l'originale francese delle lettere di Van Gogh, copiosamente citate (e questa è l'unica cosa bella).

Avrei preferito una maggiore semplicità, magari anche meno quadri "minori", ma con una maggiore valorizzazione dei quadri stessi.

Visto, però, che sicuramente anche voi preferite vedere Van Gogh alle mie elucubrazioni, ecco uno dei miei quadri preferiti:







...e poi ecco uno dei più bei passi delle lettere di Van Gogh, su arte e libertà:

Mais dans le chemin où je suis, je dois continuer -si je ne fais rien, si je n’étudie pas, si je ne cherche plus alors je suis perdu. Alors, malheur à moi. ( ?) Un oiseau en cage au printemps sait fortement bien qu’il y a quelque chose à quoi il serait bon, il sent fortement bien qu’il y a quelque chose à faire, mais il ne peut pas le faire, qu’est-ce que c’est ? Il ne se le rappelle pas bien : puis il a des idées vagues et se dit : les autres font leurs nids et font leurs petits et élèvent leur couvée, puis il se cogne le crâne contre les barreaux de la cage. Et puis la cage reste là et l’oiseau est fou de douleur. (...) Tout cela est-ce imaginaire, fantaisie ? Je ne le pense pas ; et puis on se demande : mon dieu, est-ce pour longtemps, est-ce pour toujours, est-ce pour l’éternité ?

           Van Gogh scrive al fratello Théo paragonando i sentimenti dell'artista, la cui vita "pratica" è apparentemente fallimentare, a quelli di un uccello in gabbia, che intuisce che i suoi simili hannno una vita migliore e sbatte la testa contro le sbarre della gabbia; sa che si perde qualcosa, ma non sa bene che cosa...e si domanda se sia per sempre.
Bellissime le sue parole, mi scuso per questa frettolosa parafrasi che non rende loro giustizia.
Ciao a tutti, tornerò il primo maggio.

lunedì 2 gennaio 2012

CONCORSO PER FUGGIRE (MA SI "TRAFUGANO" SOLO I LIBRI)


Concorso a Roma, per insegnare all'estero.

Le domande per l'"accertamento linguisico" sono quasi offensivamente facili per chi aveva studiato molto o per chi pensava che, per insegnare e/o avere un ruolo culturale all'estero, ci volessero una certa cultura (generale e sul paese in cui si va) e delle conoscenze linguistiche superiori a quelle indispensabili per la sopravvivenza.

C'è però una difficoltà, che consiste nel dover scartabellare, in soli tre quarti d'ora per quaranta quesiti, un librone "("Stupido librone" lo definirebbe Charlie Brown) cercando i quesiti in ordine sparso; ad es., 1341 e poi 3, che ovviamente si trova molte pagine prima.

Potete leggere qui dello scandalo-concorso...per ogni prova, anche dopo la prima "di rodaggio", due ore e mezza di attesa. Pochi WC, niente cibo, niente scuse per il ritardo e l'attesa. Funzionari che si circondano di polizia e guardie del corpo (giuro, è vero) guardandoci sgomenti, come se non avessero ricevuto le iscrizioni (38.000), come se si fossero aspettati solo tre o quattro persone.

Come esercizio stilistico, per compensare la banalità dei quesiti a cui ho risposto (dove comunque il poco tempo e le pessime condizioni non ci hanno permesso di dare il meglio!), mi piace proporre anche a voi una piccola prova.

Ecco, un quiz sulo stile dei nostri "quesiti" a scelta multipla:

La ditta FORMEZ, a cui è stata ffidata l'organizzazione del tutto, è una ditta

  1. di provata onestà ed efficienza
  2. raccomandata da Brunetta perché il proprietario è amico della moglie
  3. produttrice di Nutella

L'atteggiamento del funzionario medio a Roma, in occasione di questi "concorsoni", nei confronti di tutti i candidati é

  1. di sottile arroganza e simpatia
  2. di sottile arroganza ed odiosa supponenza
  3. di amore e fanatismo religioso.

Come vedete, gentle readers, non è difficile selezionare la risposta giusta.

mercoledì 28 dicembre 2011

VENA SENTIMENTALE DI FINE ANNO

Ora che ho un po' più di tempo, voglio fare bene gli Auguri ai miei amici di blog, tutti. Per esempio:

Artemisia, che io vedo come una blogger tipicamente toscana, "tosta" ma, a modo suo, dolce.
Adriano Maini, curioso della vita e della cultura in tutti i suoi aspetti.
Rockpoeta, davvero poeta e davvero rock, malinconico viveur, talvolta allegro e terrestre, sempre impegnato nel sociale.
Alberto, con il suo sguardo acuto ma gentile.
Sabatino, poeta dell'immagine.
Franco Zaio, primo mio commentatore! rocker, lettore, blogger, spirito libero e family man.
Lupo Selvatico, che così si dichiara ma ai miei occhi è sensibile e aperto agli altri, lettore onnivoro, uomo politico e uomo sociale.
Enrica Galassi, sempre pronta ad accogliere nuovi punti di vista, lettrice attenta, è vissuta in Francia e la pensiamo allo stesso modo su tante cose...
Riccardo Uccheddu, scrittore ed entusiasta dell'arte e della vita...

...cosi' vi vedo amici "virtuali", non so se siete davvero così.

Poi auguri agli amici "non di blog": quelli che non sanno del blog, quelli che lo sanno ma non lo leggono, quelli che fingono solo di non leggerlo, quelli che lo leggono e sono perplessi ma mi vogliono bene lo stesso e per sempre...

Tu, ..., nata Grande Madre Terra, non hai avuto figli ma spargi amore a piene mani e accudisci l'anima dei tuoi amici;
Tu, ..., sei un artista ma lavori con gli ottusi, alterni la sensazione di essere "un drago" a quella di non valere nulla;
Tu, ..., spinosa ma dolce, litighi con tutti ma poi vorresti affetto;
Tu, ..., permaloso, serio, fragile in fondo.
Tu, che parli tanto perché sei un po' sola; mentre mi racconti prolissa io vedo scorrere le vite che non hai avuto, il marito! i figli! la brillante carriera! la casa perfetta! la tua vita invece è solo questa, ma l'amicizia c'è.
E tu, amica rimasta sola troppo presto, come vorrei aiutarti e che fosse facile come da ragazze...

Anche a voi dico lo stesso: vi vedo o vi immagino così, scusatemi se non ci ho azzeccato.

Tanti auguri, amici. Voglio augurarvi:
amore sfrenato
molta ironia
pace interiore, senza dover aspettare l'altra vita
passione nel lavoro e precisione a casa (o era il contrario?)
soldi a sufficienza per prendere un taxi quando volete, anche a Genova dove sono carissimi lol
precisione nella grammatica, propria e altrui naturalmente
giustizia sociale o, almeno, poter lottare per ottenerla
editori illuminati e munifici!
figlie e figli felici e colti, ricchi ma onesti
......
ho cercato di pensare un po' ai desideri di tutti voi; alcuni coincidono con i miei.

Ma il più importante è di continuare ad avervi come amici.

lunedì 26 dicembre 2011

E' FESTA MA...

...manca lo stesso il tempo per postare sigh.

Comunque, auguri a tutti voi, che non dimentico.

Licia