venerdì 14 maggio 2010
Madre e figlia
O.t:: provo di nuovo a tornare, e per festeggiare questo ritorno (spero non temporaneo), aggiungo al blog gli imperdibili video del Rockpoeta, realizzati a Genova da Giudaballerino.
venerdì 9 aprile 2010
UNBIRTHDAY

L'8 aprile era il compleanno di questo mio, amatissimo, blog. Festeggiamo allora oggi, come Alice e il cappellaio pazzo, il suo (del blog) "non-compleanno".
E visto che siamo tra "pazzi", sarà il festeggiato, cioè il blog ad offrire a voi che mi leggete e commentate dei regali da scegliere. Anche se questo è un periodo di notizie tristi, festeggiamo insieme, celebrando ovunque ci troviamo la giustizia sì, ma anche l'ironia, l'amicizia, la libertà di essere eccentrici. La gioia di vivere, che le riunisce tutte. Ecco un po' di icone, prelevate quel che preferite Gentle Bloggers...Happy Unbirthday.





mercoledì 7 aprile 2010
VERGOGNA
Ora, io sono molto calma. Ma diamo valore alle parole, per favore; soprattutto se siamo, non avventori casuali di un bar, ma cardinali, rappresentanti della Chiesa. Chiacchiericcio!! allora, io sono molto calma. Lo ha detto Ratzinger: e va bene, lui è straniero, può darsi che non abbia colto la sfumatura di arroganza, di ODIOSA ARROGANZA insita in questa parola, usata in quel contesto; certo dovrebbero rivedergli i discorsi, ma può darsi che lui, essendo appunto il Papa, in certi casi si ostini e si rifiuti di modificare un vocabolo - in quel caso, mi metto nei panni del povero revisore, come insistere? passi, quindi.
Ma no. Il cardinal Sodano, illustre rappresentante della Chiesa, decano di nonsoché, riprende la frase infelice; la cita, facendola sua.
Certo, chiacchiericcio. Diciamolo ai genitori e ai cari di quei bambini abusati per anni. Diciamo alle anime di quelli ancora più soli di fronte a questa cosa, perché nessuno li amava, perché non avevano nome, perché non li cercava nessuno ed erano in balia di questa gente. Gente che portava la tonaca, un abito che doveva infondere rispetto e fiducia.
Il papa e il cardinale sapranno sicuramente che oggi, almeno in teoria, esistono i diritti dei bambini; devono sapere che un bambino non è proprietà di nessuno, "nemmeno" dei suoi genitori; che è la società tutta a DOVERLO proteggere. Nel dubbio, meglio una denuncia da verificare (certo da verificare con scrupolo, per non accusare persone innocenti) che un omertoso, prudente, servile silenzio.
Liquidare come "chiacchiericcio" una doverosa denuncia, uno scandalo senza precedenti come quello dei preti pedofili, è semplicemente vergognoso.
E proprio perché io, pur non essendo cattolica, alla Chiesa Cattolica sono sempre stata molto vicina, e so bene che ci sono dentro persone integerrime; proprio per questo, dinanzi a questa che si può solo definire omertà, accompagnata ad un soverchio disprezzo per gli altri, dico, con delusione ed amarezza: vergognatevi.
domenica 4 aprile 2010
April is the cruellest month

sabato 20 marzo 2010
GLI INTRADUCIBILI (?) - EL DESCANSO.

domenica 14 marzo 2010
INGOVERNABILI
Udii per la prima volta questa definizione di "ingovernabili" da un'insegnante napoletana, riferita ad una classe di ragazzi in un quartiere particolarmente difficile. La parola mi colpì per la sua precisione e, al contempo, perché un po' mi scandalizzava. Come, vogliamo governarli? non e-ducarli nel senso di tirar fuori da ognuno il meglio che ha in sé? oppure "governare", qui, va inteso nel senso di "mettere in ordine", e allora può essere positivo aiutare un ragazzo disorientato a rimettere ordine dentro di sé? o comunque se prima non li "governi" non puoi neanche sperare di educarli? quest'ultima, in effetti...
In inglese c'è: unruly, che però evoca un comportamento più attivamente scorretto da parte del soggetto in questione; oppure disruptive, che è ancora più forte. Ma sono solo i primi esempi che mi vengono in mente; questo non è uno dei miei post con pretese filologiche lol.
Cinzia Leone, in un suo sketch rivisto ieri in tv, diceva: sì, spiegategli che fumare fa male, ma lo avete avvertito che anche vivere fa male? (ironico e commovente sketch).
E poi, com'è diverso affrontare la questione da docente e da genitore; e com'è, passatemi l'espressione, confondente rivedere nel proprio figlio comportamenti aborriti, in passato, negli alunni (e magari si pensava...eh eh chissà come sono ottusi/rigidi/distratti i suoi genitori...mica come noi, ah aha...che nemesi, però).
Forse li abbiamo viziati per un comportamento che in inglese si chiama over-compensating, cioè cercando in modo scompsto di rimediare alle cose, vere o immaginarie, di cui li abbiamo privati.
O forse li abbiamo viziati per egoismo, perché viziare chi si ama è davvero un grande piacere.
Edoardo Sanguineti, poeta genovese, ha scritto dei versi bellissimi su questo:
piangi, piangi, che ti compero una lunga spada blu di plastica, un frigorifero
Bosch in miniatura, un salvadanaio di terracotta, un quaderno
con tredici righe, un'azione della Montecatini:
piangi, piangi, che ti compero
una piccola maschera antigas, un flacone di sciroppo ricostituente,
un robot, un catechismo con illustrazioni a colori, una carta geografica
con bandierine vittoriose:
piangi, piangi, che ti compero un grosso capidoglio
di gomma piuma, un albero di Natale, un pirata con una gamba
di legno, un coltello a serramanico, una bella scheggia di una bella
bomba a mano:
piangi, piangi, che ti compero tanti francobolli
dell'Algeria francese, tanti succhi di frutta, tante teste di legno,
tante teste di moro, tante teste di morto:
oh ridi ridi che ti compero
un fratellino: che così tu lo chiami per nome; che così tu lo chiami
Michele.
EDOARDO SANGUINETI (dalla raccolta "Segnalibro")
Il poeta con ironia, ma anche con dolcezza riproduce i nostri frenetici tentativi di accontentare quel figlio, così desiderato, così importante. E nella pointe finale ci fa capire di cosa aveva forse bisogno...di un fratellino. Di un suo simile. Di non essere più al centro dell'attenzione. Di essere amato, ma non più adorato.
Forse.
venerdì 5 marzo 2010
TRA UN PO' E' L'8 MARZO...CHE NOIA!


E in fondo perché una giornata per le donne? perché non per la foca monaca, o per le persone che hanno gli occhi di due colori diversi? Certo, all'inizio ebbe un senso istituire la giornata, in memoria delle operaie dell'industria Cotton, morte in modo orribile. Però, anche questo: se fossero stati uomini, sarebbero, passatemi l'espressione, "meno morti"? e le condizioni pericolose e tremende in cui lavoravano e per le quali decisero di scioperare, derivavano solo dal fatto di essere donne, o soprattutto dalla loro condizione sociale? Oggi mi pare che i morti sul lavoro siano in maggioranza maschi. Certo, forse Mr Johnson non avrebbe osato rinchiudere nelle fabbrica degli uomini, ma anche questo, secondo me, non è detto.
Quel rito così vuoto...non solo la mimosa che provoca allergia e compri carissima anche se da noi cresce a profusione, perfino sui muri delle case...la cena tra donne (ma spesso altre donne fanno da baby-sitter) magari seguita dall'abominevole spogliarello maschile, in un locale intendo (mentre il vero compagno, pagata e donata la mimosa, approfitta per stare un po' in pace...)gli auguri forzati.
Ma soprattutto, perché?? io non mi ci riconosco. Io voglio una festa per gli esseri umani pensanti e senzienti. Quando si farà?