domenica 13 settembre 2009

No, la festa non è qui.

Oggi voglio ispirarmi al Rockpoeta che spesso fa dei post compositi, raccogliendo più notizie unite poi dal filtro della sua sensibilità e ironia. Io non vi dò notizie, ma voglio parlarvi di due cose diverse, anche perché da troppo tempo non comunico con voi Gentle Readers lol.

In questo periodo le alture di Genova sono state colpite da incendi terribili; alcuni dolosi, altri fortuiti. Il vento trasportava le fiamme e l'odore del fuoco era ovunque; anche in città serpeggiava un senso di inquietudine. Riflettendo sul potere del fuoco, cercavo un modo per esprimere il mio sgomento di fronte al comportamento di chi provoca volontariamente un incendio, per interesse o per pazzia, e mi sono tornati in mente questi versi dello stesso Rockpoeta:

BURN!

A Noi
Va a fuoco l'anima

Piange lacrime vane
Per spegnere quel rogo.

A Noi
Bruciano i sensi
Dal dolore di quell'aria acre
Pungente
Irrespirabile.

Pazzi
O spregevoli guitti di convenienza
Uccidono ettari di sogno
E colori di vita
In un unico grande Forno Crematorio.

A Noi per il troppo calore
Soffoca la nostra bocca
Desiderosa di acqua e di verde

A loro si è ustionato il cervello.

DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA

L'Angolo del Rockpoeta: BURN!


Questi versi per me dicono tutto, non aggiungo commenti.



Sono reduce dalla Notte Bianca e devo dire che l'ho trovata deludente; cantanti fiacchi, folle da fendere per poi raggiungere eventi banali o insignificanti...i soliti volti...qualcuno mi diceva che ci sono meno finanziamenti degli anni scorsi. Mi sembra che ci sia anche meno entusiasmo, che stia diventando un evento solo commerciale con banchetti gestiti (quelli sì) con efficienza, gadgets pubblicitari per i nostri figli (che si sono divertiti molto di più in tutte le altre serate estive al porto Antico), pubblicità "sparata" sullo schermo negli intervalli tra una canzone e l'altra della volonterosa cantante dei Gossip (e come sfuggirvi, se si è accalcati in mezzo alla folla)?

Io sarò stata stanca, ma ho raccolto diverse voci e mi pare che la delusione sia generale. Forse quest'anno, con il clima di crisi che c'è, sarebbe stato più giusto astenersi dal (presunto) clima di festa; alcuni amici, per questo, hanno scelto di non andarci proprio. E' pur vero, però, che è proprio nei momenti duri che una festa, a party, può risollevare gli animi. Solo che la festa la "fanno" le persone; sono loro che la fanno riuscire o meno. E dev'essere organizzata, anche in modo ferreo, per quanto riguarda pochi elementi essenziali (direi lo spazio, il cibo e il bere): spontanea per il resto. Ora, senza offesa per nessuno, ma forse qui a Genova la spontaneità non è proprio il nostro forte; anche la gioia di vivere poi non si spreca.


So che sietre contrari ad appiccare incendi lol, e che avete amato la poesia di Daniele Verzetti (poiché conosco la sensibilità dei miei Gentle Readers).

E alla Notte Bianca ci siete stati? condividete il mio senso di delusione? e come dev'essere, per voi, una festa?

7 commenti:

  1. Grazie! Parole stupende e sentite. Sono emozionato nel vedere quanta passione hai messo in questo post nel parlare della mia poesia. Sono veramente onorato.

    Spontaneità a Genova??? Se la trovi catturala che a venderla diventi miliardaria :-)))

    Eventi scadenti, e anche dove sembrava poterci essere cultura in realtà erano le solite facce, le solite banalità spacciate per cultura il tutto condito con intermezzi pseudo ironici di Federico Sirianni & Co. ad "allietare" tra una serie di letture e le successive.

    L'idea sarebbe stata anche carina se forse si fosse badato anche alla qualità dei lettori e dei contenuti (salvo alcune eccezioni).

    Per il resto gruppi musicali di giovani di belle speranze, (salvo al Porto Antico dove MTV la faceva da padrona con il suo show poco culturale e molto furbesco) e musica sparata a palla dai locali per attirare gente a prendere un drink.

    Io sarò come sempre strano, fuori dal mio tempo, rompiscatole, ma ho un concetto di notte bianca diverso, molto più vicino a quello di due anni fa sempre a Genova. E forse anche tu te la ricordi.

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  2. @ Daniele: sì ricordo bene, tre anni fa fu la "prima notte bianca" di Genova. C'erano Crozza e Baccini, meno bar aperti ma più entusiasmo, forse anche perché per Genova era davvero una novità. Ora dicono che ci siano meno soldi, ma questo non giustifica certe cose; ad esempio l'ultima funicolare a mezzanotte, che senso ha se devi fare la "notte bianca"? Comunque sono d'accordo con te, in quell'occasione Genova visse davvero, e noi con lei.
    Quanto a "Burn", sono io che ti ringrazio per come hai espresso emozioni e pensieri nella tua poesia. Ciao.

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  3. Cara Licia,

    non ho idea di come sia stata la notte bianca lì a Genova. Qui da me non mi sono neanche accorta che la facevano...
    La poesia di Daniele è davvero toccante... come sempre del resto, non trovi?
    Un bacio, Enrica

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  4. Eh, anche in Sardegna siamo andati alla grande, con gli incendi...
    Sarò fissato ma vorrei sapere se da qui a qualche anno certe zone non diventeranno edificabili e... monetizzabili.
    Le leggi... lorsignori le aggirano quando vogliono.
    Bellisssimi (come sempre, del resto) i versi di Daniele.
    Le feste: condivido, Licia, senza organizzazione diventano un rito noioso e senza senso.
    Poi, spesso certe iniziative vengono proposte in modo automatico, standard.
    A Cagliari, in occasioni simili non la finiscono più con l'artigianato locale, libri sulle tradizioni ecc.
    Prima, almeno, distribuivano anche vino, formaggio e dolci.
    Ma poichè ora temiamo di passare per "pastori", nisba. Ed è una noia...
    Ciao.

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  5. Odio le feste comandate e gli assembramenti coatti. Avevo un brutto ricordo della prima notte bianca ed ero stanco morto per il lavoro.
    Penso anche però che sia i genovesi che i sardi abbiano un eccessivo senso di autocritica che li porta a sottovalutare le proprie cose e iniziative. Ci vorrebbe un po' più di orgoglio, oltre al mugugno.

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  6. Amici che abitano nel Centro Storico mi informano che lì la festa è stata più spontanea, forse troppo: una band ha suonato così forte da provocare grosse crepe nell'appartamento (al'ultimo piano di un antico e solido edificio) dove abita un'amica...
    Grazie a tutti, faithful bloggers, per i vostri bei commenti.

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  7. @ F. Zaio: in effetti, quandi si tratta di autodenigrarci", siamo degli assi!
    Gente di mare (forse è quello il motivo) sempre in lotta con una natura ed un elemento (il mare) che non danno riposo nè invitano a rilassarci...
    @ Licia: ma chi avete invitato, a Genova, una band di tyrannosaurus rex?! Oppure avevano dei bazooka, al posto delle chitarre?
    Buona giornata!

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