domenica 15 novembre 2009

LA SCUOLA IN POLONIA E L'AMORE PER LA LETTURA





Voltaire, quando non voleva nominare direttamente la Francia, parlava della Polonia. Anche un direttore che conosco, quando vuole muovere una critica alle scuole "rivali", adotta questo espediente, che trovo elegante e simpatico.

Ecco allora oggi, Gentle Readers 'n Bloggers, vi dirò che laggiù, in Polonia appunto, per inculcare ai giovani l'amore per la lettura...voi mi chiederete, cosa si fa? forse l'insegnante carismatico legge ad alta voce dei brani dai suoi libri preferiti? forse li racconta agli studenti, cercando di trasmettere loro la passione con cui lui/lei li ha letti, mettendoci del suo, raccontando, emozionandosi per far capire che leggere può essere "uno sballo"? Oppure chiede loro di portare in classe un libro che hanno amato?

No, no, no, naive readers!!!

Laggiù, dico in Polonia, si danno i libri da leggere agli studenti entro una settimana, e poi se ne chiede la famigerata "relazione"...naturalmente si tratta di libri politicamente corretti, ad es, sull'uguaglianza tra bianchi e neri (con stupore dei ragazzini che, avendo amici di tutti i colori, la davano per scontata), oppure libri di sessant'anni fa (ma già noiosi allora)...o ancora - il cielo ce ne scampi - libri scritti "per ragazzi", orrore!, scritti a tavolino dico, dove l'autore fa compiaciuto sfoggio della sua cultura e del suo, del tutto immaginario, saper rivolgersi a loro...

Un collega che non c'è più, un grande insegnante, amava ripetere: "I verbi leggere e amare non vogliono l'imperativo". E'una citazione da Comme un roman di Daniel Pennac, ma lui amava farla passare per sua; c'ero caduta anch'io, è stata un'amica un po' invidiosa a rendermi edotta di questo piccolo "plagio" verbale. Ora mi piace ricordarlo anche con questa sua innocente vanità intellettuale, perché mi sembra così di farlo rivivere; e perché lui, quel detto, lo aveva fatto profondamente suo.

Nel senso che rispettava i ragazzi; proponeva, e non imponeva, titoli di libri; magari leggendo in classe qualche brano, narrandone l'inizio in modo da invogliare a conoscere il seguito...

Perchè leggere non dev'essere una tortura, ma un divertimento. E da giovani, si impara ad amare la lettura (come pure le altre cose), solo se se ne trae piacere ed intrattenimento.

Anche il vizio della lettura, come gli altri vizi, una volta preso non si perde facilmente. E' che è più difficile da trasmettere. Ne vale la pena però.

Gentle Readers 'n Bloggers! Mi accorgo che alla fine del post ho pontificato lol... Se non siete d'accordo, ditelo! apriamo pure un dibattito su come la scuola affronta la lettura; naturalmente in Polonia lol.

13 commenti:

  1. condivido in toto la riflessione ed anche la pontificazione, poi pontifico sempre nel mio blog, è un vizio anche quello. :)
    non so come affrontare la lettura a scuola, so come non si affronta: con l'imposizione.
    è semplicistico dirlo, ma chi ha una passione vera non può fare a meno di condividerla, invero se un maestro legge ha sempre un libro con sé, ne parla ai ragazzi come fossero amici o confidenti, questi non potranno fare a meno di ricordarselo, anche se all'inizio lo possono deridere.
    dare l'esempio, ma anche l'esempio è valido se è spontaneo, non se uno ti ha detto: devi dare l'esempio!
    imho

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  2. Capisco e condivido in pieno. Se io avessi dovuto innamorarmi della poesia per come l'hanno insegnata a scuola penso che sarei ancora qui a dover comporre la mia prima poesia... Ed invece un giorno per caso lessi Spleen di Baudelaire da solo e.....beh il resto é storia lol!!!!

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  3. Be', in qualità di varsaviano-cracoviano-cagliaritano, esponente quindi di un'antica e prestigiosa cultura...
    Ok, smetto di scherzare..
    D'accordo su tutta la linea, cara Licia: senza passione per la lettura (come per qualsiasi altra cosa) non potremo mai sperare di coinvolgere i nostri ragazzi.
    Purtroppo, spesso loro si imbattono in insegnanti non solo stanchi e demotivati (il che è normale, visto quel che si sta facendo alla scuola) ma soprattutto, in insegnanti che hanno scelto l'insegnamento come ripiego, non come passione e missione.
    E lo capiscono, o almeno lo fiutano.
    Ecco perchè non prendono sul serio la lettura e la cultura.
    Che si assumano invece persone serie ed appassionate... ed allora i ragazzi accetterano anche di "mangiarle", le pagine!
    Ciao

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  4. @Licia, scusa l'off topic, avrei bosogno di contattarti, mandami una mail a questo indirizzo:
    gazanea@gmail.com,
    niente di preoccupante, ma ti aspetto :)

    grazie!

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  5. Mi hai fatto venire in mente mio figlio piccolo (13 anni) che quest'estate ha sofferto come un cane per finire La Capanna dello Zio Tom e poi prof non gliel'ha nemmeno richiesta. Eppure è uno che si è divorato tutti gli Harry Potter, Cronache di Narnia, Artemis Fowl, Signore degli anelli, ecc.
    Ciao!

    PS mi piacciono le tue intelocuzioni inglesi!

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  6. E' davvero difficile far appassionare i ragazzi alla lettura: la tv e il computer sono più attraenti e riposanti (vissuti passivamente). Io che ho una libreria non riesco ad appassionare i miei figli, leggendo, proponendo, mettendo a disposizione quello che vogliono. Ma non vogliono. Spero solo che inciampino in un libro che gli cambi la vita (come il rockpoeta) o che gli dia delle emozioni, li coinvolga. Non dispero ma è dura.

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  7. Secondo me non c'è modo peggiore per ammazzare l'amore per la letteratura che imporla e renderla una costrizione.
    perdi tutto.
    E' un dovere.
    ora: secondo me lo studio è un dovere morale di tutti ed è un dovere spirituale e personale.
    Per me è un bisogno anche "fisico".
    Secondo me l'amore per la letteratura si passa attraverso e grazie persone che la amano davvero e che, parlandone, giungono nel cuore egli altri con le emozioni, fuori dai cliscè (all'italiana).
    Amo leggere, studio letteratura all'università........... ma ancora fatico a trovare insegnanti che, parlando di letteratura... parlano con il cuore, la pancia, la conoscenza e la brama del lettore che ama.
    Penso sia così per molte, troppe, materie ed ambienti.
    Poi leggevo Terzani, ieri sera.... e proprio lui diceva che, al tempo, si studiava per piacere.
    ora studiare è un delitto.
    E' vero.
    NOn c'è nulla che racconti cultura ai giovani.
    Non la televisione.
    NOn gli insegnanti.
    Non i miti odierni.

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  8. @ tutti: GRAZIE! che bei commenti.

    @ Robydick: hai ragione, ogni tanto è bellissimo andare sul proprio blog e pontificare :-)). E ovviamente sono d'accordo anche sul resto.

    @ Daniele: non mi ero mai resa conto che Baudelaire fosse stato il tuo "maestro". Ma ora che me lo dici, nei tuoi versi si trovano molti aspetti della sua poesia, forse anche del suo modo di guardare il mondo. E' bellissimo avere un libro per maestro.

    @ Riccardo: ci sono caduta, l'inizio del tuo commento mi aveva intimorita lol! Vedo comunque che siamo tutti d'accordo...ma non è che noi genitori e insegnanti sensibili stiamo tutti sui blog, lasciando campo libero agli "altri" che obbligano alla lettura facendola odiare? no dai, sto scherzando. Blog e lettura non sono in contraddizione, ANZI, ecco un'idea per stimolare davvero i nostri pigroni a "provare" un libro: promuoverlo su blog, F.B. e Messenger...

    @ Artemisia: ecco, tuo figlio è l'esempio vivente di ciò che intendo: grazie di avermelo citato, anche se mi dispiace molto per lui (spero che d'estate si sia sfogato con un bel tomo gigante di "fantasy" o di quel che pareva a lui). Quanto alle interiezioni in inglese, spero sempre che non risultino fastidiose. A me vengono spontanee, e mi piace molto essere spontanea con voi, Gentle Readers (and Bloggers).

    @ Occhi di Notte: che bello il tuo commento, mi sembri me "da ragazza" - non che sia cambiata molto. Grazie di esistere! Ah, se può consolarti...io sono un'insegnante (anche se "solo" d'inglese) e il giorno in cui obbligherò qualcuno a leggersi un libro, vi chiedo ufficialmente di sopprimermi.

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  9. @ Franco Zaio: papà con libreria, figli che non leggono! cos'altro ti aspettavi scusa? è da manuale. Anche mio figlio rifiuta l'inglese (e i libri). Secondo me deve essere un maestro esterno a far nascere questo amore. E' anche vero che i libri non hanno fretta; ci aspettano, come dicevo in un mio vecchio post (che tu hai letto). Forse un giorno noi genitori "topi di biblioteca" non gli sembreremo più così sfigati.

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  10. Post molto, molto interessante.
    Mentre iniziavo a scrivere il commento, mi sono reso conto che in realtà stavo scrivendo, a mia volta, un altro post sull'argomento, a cui vi rimando.
    Aggiungo solo che purtroppo a volte è anche la scuola che contribuisce a distaccare i ragazzi dalla lettura.

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  11. Lieta di averti incontrata! Ti ho risposto da me!

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  12. l'amore per i libri va inculcato nel modo giusto in realtà.
    si devono proporre libri "rock"...se si parte dai classici si perde in partenza, perchè richiedono non solo la lettura di per se ma anche e soprattutto la capacità di leggere tra le righe.
    Quindi vanno esclusi.
    Perchè non partire dai moderni? perchè non farl leggere Jonathan Coe, Dacia Maraini, Yoshimoto, libri horror o sarcastici?
    I più piccini ,quando proponiamo lorl libri pesanti ,pensano che tutti i libri lo siano ,e si sbagliano! ma verranno allontanati reputandola una passione da elite.
    Guardiamo in faccia la realtà...non bisogna essere anacronistici! ecco tutto.
    E soprattutto bisogna far leggere loro quello che nessuno gli consiglierebbe mai :P

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  13. "E soprattutto bisogna far leggere loro quello che nessuno gli consiglierebbe mai :P"

    Concordo! Penso alla lettura da ragazzino de "Il Barone Rampante" di Calvino" che trovai strepitoso! Vero, partire dai classici può essere un errore.

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