martedì 3 agosto 2010

GENOVA E' BELLA : BOCCHE DI LUPO





Si chiamano "bocche di lupo", per via della forma, questi sfiatatoi, unica apertura sull'esterno delle carceri di palazzo Ducale, a Genova.

Le celle si trovavano direttamente sotto gli appartamenti del Doge, per sua volontà; come per meglio controllare i prigionieri (spesso politici) in suo potere. Le "bocche di lupo", essendo l'apertura rivolta verso il basso, non permettevano un corretto ricambio dell'aria.

Ma la foto, secondo me, rivela qualcosa di più inquietante. Guardate quella lucina in fondo. Qual è l'aspetto più sinistro del non essere liberi? è quando intravedi il barlume della libertà, ma di quella degli altri; e sai che non puoi raggiungerla.

5 commenti:

  1. Ciao Licia!
    La foto che hai postato mi ha dato parecchio i brividi.
    Infatti, mi ha ricordato (penso di non sbagliare ma per fortuna non ho esperienza diretta della cosa) le bocche di lupo che si trovano anche nel carcere di Cagliari.
    La leggenda narra che secondo l'ingegnere che lo progettò, il carcere era così a prova d'evasione, che appunto l'ingegnere (colto dai rimorsi) si suicidò.
    In ogni caso, che sadismo, nell'inventare una cosa del genere...
    Ciao.

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  2. riccardo ha proprio ragione, c'è un sadismo dietro a queste cose... d'altronde il "buon" de sade non inventò nulla, si limitò a raccontarci quanto avveniva.

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  3. Fa davvero venire i brividi... C'è stato un tempo (e forse per qualcuno quel tempo non è ancora finito) in cui si cercavano modi sempre più perversi e malvagi per sottomettere gli altri, studiare questo periodo (una parte di esso erano i sistemi di tortura dell'inquisizione) e la mente di chi pianificava questi supplizi è un esercizio che mette a dura prova la nostra razionalità...

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  4. E se quella fosse la luce di un'altra prigione? :-)

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  5. @ Riccardo: grazie del tuo commento; non sapevo di questa inquietante analogia. La nostra (ottima) guida ci ha spiegato inoltre che anche se, per assurdo, un prigioniero fossse riuscito ad evadere da quella finestra, scendendo si sarebbe comunque sfracellato al suolo, per l'impossibilità di trovare qualcosa a cui appigliarsi.

    @ Franco Zaio: vedi sopra. Non un'altra prigione ma, comunque, la morte.
    PS che cupo questo post. Ma nemmeno io riesco a "scherzare" su certe cose.

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