sabato 9 gennaio 2010

(RI)LINKAMI, DAI!



Quando aprii il blog (a proposito ad aprile voglio fare una festa per ricordare quel giorno lol), non pensai subito al "blog roll" con altri blog "linkati", anche se ovviamente sapevo che esistevano per averli osservati sugli altri blog "anziani".
Mi piaceva scrivere e sapevo, dal suo riscontro diretto, che qualche "gentle reader" veniva, appunto, a leggermi.

Fu il blogger Franco Zaio, simpaticamente, a farmi notare in un commento al mio post "Blog crushes" che potevo fare anch'io una lista dei blog che frequentavo, e a dirmi con gentilezza che mi avrebbe linkata dopo qualche visita. Lo cito perché storicamente fu il primo, così come Alberto Cane fu il mio primo sostenitore, senza nulla togliere agli altri lol!!!

Come Artemisia, sono abbastanza contraria al cosiddetto "scambio link", perché mi sembra giusto che ognuno nel blog-roll aggiunga proprio solo quei blog che gli sembrano, per i motivi più svariati, affini al suo; o che comunque decide di scegliere (magari dopo un po' di tempo che li legge e commenta). Io ad esempio ho linkato diversi blog che non hanno "contraccambiato", ma non mi sembra importante: alcuni mi leggono e commentano assiduamente, altri forse non sanno neppure che esisto; ma hanno, comunque, blog divertenti e interessanti, è giusto che siano inclusi nel "Licia enjoys", appunto perché è così (mi piace leggerli cioè). Del resto, è accaduto anche il contrario lol: qualcuno mi ha linkata e io non ho (ancora) contraccambiato; anche se in questo caso, da parte mia, spesso si tratta di distrazione e /o imperizia -nel senso che se non capito casualmente su quel blog o la persona non me lo dice, non sono in grado di vedere chi mi "linka".
So che anche le mie scelte, poi, possono sembrare strane: ad esempio non ho linkato il famoso sito "Il ghetto dei lettori", solo perché non mi piace, qui, l'uso della parola "ghetto". Un capriccio, se volete; ma come si dice, il blog è mio...con quel che segue.


Anche per quanto riguarda i commenti, quando visito i blog amici cerco di evitare i commenti "di cortesia", del tipo "passavo per un saluto"; e per quanto mi riguarda, a volte preferisco limitarmi a leggere, per poi commentare con calma, anche perché sono molto distratta (anche quando sto attenta lol) e se commento di getto rischio spesso lo svarione e/o la gaffe. E' già successo sigh, e non una volta sola. Quindi non mi sembra necessariamente negativo se che un mio post non è stato commentato anche se i vostri bellissimi commenti, gentle readers, mi rempiono in realtà di gioia. Come negarlo?

Diverso è scoprire che un blog che prima mi linkava, ha eliminato il mio blog dalla sua lista! Panico! che cosa sarà successo? avrò scritto qualcosa di sbagliato? controllo...non credo che i miei "intraducibili" possano avere offeso alcuno...avrò linkato qualcuno di inammissibile? ricontrollo...tutti gentle bloggers, mi pare, nessuno che inneggi alla violenza o cose simili...avrò riprodotto, inavvertitamente, qualche suo post? ma no...sono sempre attentissima a citare chi mi ispira, non siamo mica a scuola, troverei ridicolo "copiare".

Il sito sulla netiquette non mi è di aiuto, mi pare che dia consigli piuttosto banali, del tipo SE SCRIVETE TUTTO STAMPATELLO MAIUSCOLO E' COME URLARE, ecc. (da quando lo so, evito accuratamente di scrivere maiuscolo; quasi quasi scrivo tutti minuscoli anche i nomi propri lol).

Ma allora che è successo?!!!

Gentle Bloggers 'n Readers, si accettano supposizioni e/o risposte.

venerdì 8 gennaio 2010

GLI INTRADUCIBILI (?) - HOPELESS AND HELPLESS

Ben ritrovati Gentle Bloggers 'n Readers.

Quelli di stasera sembrano facili da tradurre: il suffisso less significa "meno", dunque hopeless, "senza speranza" o disperato, helpless, privato di aiuto.

Invece no, ah ah! o comunque non esattamente. L'inglese è così, riesce sempre a fregarti. Se non sulla pronuncia, sul significato; e se non sul significato, allora sulla grammatica (perché è un'eccezione introdotta, magari, dai Vichinghi).
Beh scusate la divagazione e il tono faceto. Veniamo a noi.

Hopeless si usa per significare: negato. Per esempio, si può dire "I'm hopeless at maths/diplomacy/cooking etc", intendendo che si è negati per quella cosa. "You're hopeless!" detto in tono tra l'esasperato e l'affettuoso, significa "per te non c'è speranza"; generalmente si riferisce comunque alla capacità di fare qualcosa (specialmente di pratico), non certo comunque alla "speranza" intesa come virtù cristiana o comunque morale.
Per intenderci, uno può essere full of hope, ma hopeless; nel senso che magari spera, ad esempio, di dipingere benissimo, ma in realtà non è affatto dotato per quest'attività (o per la vita in generale).

Helpless ha un significato molto affine; lo potremmo tradurre, in modo molto approssimativo, come "inaiutabile".
Charles Lamb, nel suo Essays of Elia cita un maestro di scuola che, pur lodando la moglie per come negli anni era diventata una compagna preziosamente pratica, laboriosa e capace, esclamava alla fine "but I have lost my gentle, helpless Anna!" (e qui il corsivo è dello stesso Lamb); quell'uomo rimpiangeva cioè i tempi in cui la moglie, poi cambiata per amor suo, era impacciata e poco pratica. Nulla di anti-femminista secondo me, solo una nota tenera in questo scrittore ottocentesco. Le esigenze della vita avevano reso quella Anna metodica, magari anche un po' noiosa; forse il suo compagno era l'unico testimone rimasto di come lei era davvero, dentro. Voi cosa ne pensate?

venerdì 18 dicembre 2009

FATHER HOLIDAY...HO HO HO!

Resto di stucco nel vedere su Facebook versione U.S.A. e, in particolare, sul gioco Farmville che al posto di Christmas, per non urtare la suscettibilità di nessuno, si scrive holiday. Così si hanno: happy holiday al posto di "merry Christmas", ma anche: holiday tree (l'abete), holiday door (una porta con sopra il vischio), e così via. Ne parla anche il "Venerdì" di Repubblica a proposito degli auguri di Obama, traducendo, elegantemente, "Buone Feste" (che in italiano è ineccepibile; ecco un caso in cui la traduzione è meglio dell'originale lol).
Ora, politicamente corretti, va bene; ma qui si cade nel ridicolo.
Sono stata per un lungo periodo in Iran e lì, secondo me, aveva un senso inviare cartoline di auguri con su scritto Happy Holiday o, spesso, Best Wishes for the Season (auguri cioè per la stagione, per questo periodo di feste), prive di ogni riferimento sia religioso, sia legato alla nostra cultura occidentale (Babbo Natale, l'abete con i doni, appunto il vischio...ecc.).

Ma su un gioco su Facebook? L'abete definito "holiday tree"? Tra un po' scriveremo letterine a "Father Holiday"...E poi, dannazione, holiday significa "vacanza" e per me l'holiday tree è il pino a picco sulla spiaggia assolata mentre mi tuffo in mare...

Sapete che vi dico? io odio il politically correct. E personalmente, non mi interessa esserlo. Mi basta essere corretta tout court. Secondo me se rinunciamo così alla nostra identità culturale, in nome di una generica blandizie, diventiamo come il cibo ospedaliero: non fa male a nessuno, ma è insipido.

Comunque, gentle Bloggers 'n Readers...best wishes for the season.
Anzi: BUONE FESTE!

...dalla vostra Titania.

BABBO NATALE NON ESISTE - O SI'?



L'immagine è tratta da http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Old_Father_Christmas_Image.jpg

Tanti auguri gentle Readers 'n Bloggers. Come regalo di Natale vorrei offrirvi un mio ricordo molto personale.

Madre e figlio di dieci anni si recano in treno da alcuni parenti, per fare gli auguri di Natale. A un tratto, inopinatamente il figlio esclama: "Mamma, ammettilo, Babbo Natale non esiste! Noi ci credevamo, ma le bambine in classe ci hanno detto che non esiste!" Silenzio nello scompartimento; gli impiegati abbassano il giornale e tendono le orecchie, le ragazze sole smettono di giocare col cellulare. Attimo di esitazione della madre, pensieri affettuosi inviati a queste già ciniche (o pratiche?) bambine...poi la risposta, la stessa tramandata dalla (credula?) famiglia materna, di generazione in generazione: "Esiste solo se, e finché, ci credi". Risposta accettata e compresa; sospiro di sollievo; ognuno riprende le proprie attività.

Ed è proprio così. Babbo Natale, diceva qualcuno, esiste nella misura in cui c'è qualcuno che ti ama, che vuole farti felice e sorprenderti. Esisterà finchè nella vita ci saranno ancora un po' di mistero e di poesia. Finché "Babbo Natale", nella ricerca affannosa e segreta dei doni desiderati (più tardi ordinati con meticolose letterine, scritte in bella grafia, soprendentemente prive di errori ortografici), si divertirà almeno quanto il destinatario del dono nell'aprirli.

Come tutte le leggende, Babbo Natale esiste, se non altro nello spirito di tutti quei bambini di sempre, e di tutti quei grandi, diventati suoi complici e collaboratori.

O no?

domenica 13 dicembre 2009

ASSURDO

Farmer Jack to Farmer Tom: - My pigs are ill with the flu!
Farmer Tom: - So were mine!
Farmer Jack: -What did you give them?
Farmer Tom: - Turpentine!

Three days later...

Farmer Jack to Farmer Tom: - I gave my pigs the turpentine, as you did!
Farmer Tom: -....
Farmer Jack: - They died!!
Farmer Tom: - So did mine!


Traduzione:

Primo fattore al secondo fattore: - I miei maiali hanno l'influenza!
Secondo fattore: - Ce l'avevano anche i miei.
Primo fattore: - E cosa gli hai dato per curarli?
Secondo fattore: - La trementina!

Tre giorni dopo:

Primo fattore al secondo fattore: - Ho dato la trementina ai miei maiali!
Secondo fattore: - ...
Primo fattore: - Sono morti tutti!
Secondo fattore: - Anche i miei.

Libero adattamento da una barzelletta australiana, dove i due fattori comunicano urlando da una collina all'altra.

martedì 8 dicembre 2009

CI VORREBBE UN SONETTO

Il sonetto, come suggerisce la parola stessa, è un tipo di componimento poetico leggiadro, ritmato e adatto quindi anche ad essere musicato. Famosissimo, e messo appunto in musica anche da Liszt, quello di Petrarca sull'amore disperato:

CXXXIV - Pace non trovo e non ho da far guerra

Pace non trovo, et non ò da far guerra;
e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio;
et volo sopra 'l cielo, et giaccio in terra;
et nulla stringo, et tutto 'l mondo abbraccio.
Tal m'à in pregion, che non m'apre né serra,
né per suo mi riten né scioglie il laccio;
et non m'ancide Amore, et non mi sferra,
né mi vuol vivo, né mi trae d'impaccio.
Veggio senza occhi, et non ò lingua et grido;
et bramo di perir, et cheggio aita;
et ò in odio me stesso, et amo altrui.
Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte et vita:
in questo stato son, donna, per voi.

Lui forse non troverà pace, ma che armonia, che ordine in questi versi! il sonetto è così. Non so se scriverlo riporti all'equilibrio interiore; ascoltarlo, o leggerlo ascoltandolo per sosì dire con la mente, sicuramente sì.

Poi ci sono quelli di Shakespeare. Ne ho sentito leggere alcuni, recentemente, a Genova (sempre al Teatro della Tosse - giuro che non sono parente del direttore lol). Lo spettacolo si intitolava Love is my Sin, dal primo verso del sonetto 142. Ho avuto la fortuna di ascoltarli accanto a qualcuno che li ha amati davvero, e così mi sono avvicinata a questa parte delle opere del mio drammaturgo preferito di cui, lo ammetto, avevo studiato a fondo solo le opere teatrali.

Sono musicali; bellissimi e densi di significato.
Ve ne propongo uno che mi pare venisse citato anche nel film "Genova". E' il numero II:

When forty winters shall besiege thy brow,
And dig deep trenches in thy beauty's field,
Thy youth's proud livery, so gaz'd on now,
Will be a tatter'd weed, of small worth held:
Then being ask'd where all thy beauty lies,
Where all the treasure of thy lusty days,
To say, within thine own deep-sunken eyes,
Were an all-eating shame and thriftless praise.
How much more praise deserv'd thy beauty's use,
If thou couldst answer, 'This fair child of mine
Shall sum my count, and make my old excuse,'
Proving his beauty by succession thine!
This were to be new made when thou art old,
And see thy blood warm when thou feel'st it
cold.

Il tema, deliziosamente semplice, è quello della maternità come compensazione alla vecchiaia della donna. Il poeta riprende infatti il tema classico della bellezza che svanisce, la rosa che appassisce...ma con grande originalità (beh in fondo è Shakespeare lol), lo sviluppa per così dire "al contrario", affermando qui che un figlio, il cui sangue scorre caldo nelle vene, potrà compensare il sangue ormai "freddo" della bella invecchiata, rispecchiando al contempo la sua antica bellezza.
Questo tema è ulteriormente sviluppato in altri sonetti, ad esempio il 141, dove il poeta dichiara che anche se vede benissimo i difetti - non solo fisici - dell'amata, è il suo cuore che gli comanda di amarla a dispetto dei sensi e del buon senso. Dichiarazione d'amore stupenda, e detta con quell'apparente leggerezza (governata in realtà dal massimo rigore metrico) che è propria del sonetto. Un po' come la musica di Mozart: lieve ma precisa.

Esprimere il disordine dell'emozione attraverso una forma di arte ordinata o, comunque, armoniosa...e all'inverso, comunicare il rigore di un ragionamento toccando le emozioni di chi sente...è la prerogativa di artisti e poeti. Speriamo che continuino a nascere.

venerdì 4 dicembre 2009

E' TEMPO DI PREMI

Fuori fa freddo, succedono cose, il 2012 si avvicina...Cosa sarebbe la vita senza un po' di leggerezza?

E allora Gentle Readers 'n Bloggers, penso sia giunto il momento di assegnare i premi per il famosissimo concorso "indovinello francese", da me lanciato l'ormai lontano 7 settembre.

La risposta è che si tratta di un gioco di parole tra due verbi, suivre e etre, che nelle prime due persone sono uguali: per cui je suis cioè "io sono", è uguale a je suis nel significato di "io seguo". La soluzione è quindi duplice: le verbe etre/le verbe suivre.

Ora leggendo i vostri commenti a quel post, mi pare evidente che quella di Enrica sia la risposta più giusta: io sono io ma non sono quello che ero fino a un attimo fa (cioè: non sono quello che seguo).

Ecco dunque, per Enrica Galassi, l'"ambito" premio Free and Clever Spirit:







Ed a Guardiano del Faro, che stando al gioco ha tentato, per il suo "coraggio": il premio Gentle but Brave.






Ai Gentle Readers rimasti invisibili perché conocevano (da me) il risultato: grazie di non averlo rivelato lol.

E a tutti: grazie di aver giocato con me.

Il prossimo indovinello sarà in inglese...