venerdì 21 agosto 2009
GLI INTRADUCIBILI(?) - FIB
In questa, strana, parolina vedo la quintessenza dello spirito britannico, nel bene e nel male: un certo formalismo che può sfociare in ipocrisia, certo; ma che significa anche cortesia, rispetto dell'altro, l'essere, appunto, gentle. Fib sta, infatti, ad indicare una piccola bugia gentile, detta generalmente a fin di bene. Esempio: " Come mi sta questo cappotto che ho appena pagato tantissimo e non posso riportare indietro?" chiede l'amica. "Ma bene, dai sì, ti sta bene!" risponde l'amica caritatevole, sperando che il prmo sguardo sgomento non l'abbia tradita. La fib può servire a non ferire: se vuoi venire a cena da me ma non ti inviterò mai, perché mi sei antipatico, ti dirò che noi ceniamo quasi sempre fuori. "Frottola" è la traduzione che si avvicina meglio, per il senso di leggerezza; però in italiano ci vedo anche una connotazione morale (del tipo "Non raccontare frottole!"), mentre fib, generalmente, nel linguaggio corrente non ne ha; sono percepiti come un po' più negativi il verbo, to fib, e il nome, fibber (chi usa spesso le fibs); forse perché altra caratteristica della fib dovrebbe essere la sua casualità, l'essere usata solo se necessaria e, comunque, mai per il proprio interesse.
Cercando fib in rete ho scoperto un bellissimo blog: gottabook.blogspot.com che intendo linkare al più presto. Inizialmente avevo pensato che l'autore del blog facesse l'elogio della fib intesa come piccola bugia; si tratta invece di una curiosa forma di componimento poetico, detta "sequenza di Fibonacci", di cui almeno io non sapevo nulla. Molto graziosa però, ve la consiglio (e sono sincera lol).
Un'ultima cosa in difesa della fib: l'origine di questa parola non è nota, ma il CHAMBER'S Dictionary ipotizza "fable"; favola insomma.
Cercando fib in rete ho scoperto un bellissimo blog: gottabook.blogspot.com che intendo linkare al più presto. Inizialmente avevo pensato che l'autore del blog facesse l'elogio della fib intesa come piccola bugia; si tratta invece di una curiosa forma di componimento poetico, detta "sequenza di Fibonacci", di cui almeno io non sapevo nulla. Molto graziosa però, ve la consiglio (e sono sincera lol).
Un'ultima cosa in difesa della fib: l'origine di questa parola non è nota, ma il CHAMBER'S Dictionary ipotizza "fable"; favola insomma.
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20 commenti:
I vostri commenti mi fanno molto piacere. Se siete Gentle Readers ma non Gentle Bloggers, potete cliccare su "Nome /URL" ed inserire un vostro "nick" nel campo "nome"; in questo modo potete, se lo desiderate, mantenere il riserbo sulla vostra identità, evitando però l'antipatica dicitura ANONIMO. Se queste spiegazioni sono incomprensibili commentate come volete, purché ovviamente nel rispetto di tutti; mi fa comunque piacere aver suscitato il vostro interesse.
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Pemettimi di dissentire non sulla disquisizione tecnica ( sei imbattibile al riguardo!) ma sul concetto di fib.
RispondiEliminaCredo che sia giusto operare un distinguo: se si tratta di conoscenti, persone con le quali non hai un rapporto stretto, può anche starci ma se il rapporto é di amicizia vera o perfino d'amore, credo, o almeno io sono dell'idea, che la fib, neanche la fib sia ammessa.
Stesso discorso vale per le omissioni. Il non dire no scagiona.
Caro Daniele, in linea di massima sono d'accordo con te; ma vedi, in questi "intraducibili" mi sono imposta di imbavagliare la moralista che è in me (perché c'è, ti assicuro che c'è..) per gustarmi e, spero, far gustare solo la questione puramente tecnica. Un po' come il chirurgo citato da Musil, che esclamava "Che bel tumore" senza cattiveria alcuna. Se poi il tecnicismo può portare ad un dibattito...la cosa si fa ancora più interessante lol.
RispondiEliminaPs: la sequenza di fibonacci é un "principio" matematico che non c'entra con la letteratura però se non erro.
RispondiEliminaTecnicamente nulla da eccepire perché fib da noi é davvero intraducibile con un'unica parola.
RispondiEliminaCon una parola forse no, ma con l'espressione "falsi e cortesi" che caratterizza da sempre gli abitanti di questa mia terra forse si...:-)
RispondiEliminaAl di là del tecnicismo linguistico, io credo che un livello minimo di ipocrisia nei rapporti interpersonali sia non solo necessario,ma indispensabile.
Esistono contesti in cui è doveroso confrontarsi fuori dai denti,altri in cui non c'è nessuna utilità nell'accendere un conflitto o infliggere una cattiveria a qualcuno che magari non vedrai mai più in vita tua (chessò, le persone che incontri in vacanza e di cui puoi goderti l'effimera presenza parlando di scemenze, perchè per una volta non hai voglia di confliggere ma di stare in pace con il mondo...senza per questo doverti impegnare in una relazione umana e profonda).
Per una riflessione più approfondita sul tema, che qui in effetti rischierebbe di essere OT, rimando a questo vecchio post:
http://luposelvatico.blogspot.com/2009/02/dellipocrisia-perduta.html
@ Daniele: non lo sapevo, in matematica sono veramente "nulle" come dicono i francesi. Credo allora che questo blogger voglia applicare un principio matematico ad una forma di componimento poetico. Non ho letto ancora attentamente i suoi post, ma la mia prima impressione è che sia un bel blog per chi ama la letteratura e i giochi di parole.
RispondiEliminaCiao .-)))
Chiamasi "serie di Fibonacci" qualsiasi serie numerica (indipendentemente dai due numeri di partenza) in cui un numero è la somma dei due numeri precedenti.
RispondiEliminaLa più classica è ovviamente 1,2,3,5,8,13, (ad libitum), ma può esserlo anche 1, 1000, 1001, 2001, 3002, 5003...o 0,1,1,2,3,5...
In effetti vedo che anche i "Fibonacci poem" pubblicati da Gottabook hanno una struttura "ad accumulo progressivo di parole" per cui i versi si allungano come in questa:
Purr.
Purr.
I’m Cat.
Stretch and groom.
Sleep deep… and then zooooom!
Chasing something only I know.
e lo schema del numero di parole è dunque 0,1,1,2,3,5...e poi vabbè, il 5 di chiusura al posto delle 8 parole che mi aspetterei saranno una licenza poetica, ma direi che Fibonacci sarebbe contento lo stesso:-)))
Guardando meglio, vedo che moltissime hanno lo schema (0),1,1,2,3,5, con un chiusa ulteriore di 5.
RispondiEliminaQuesta ha uno schema diverso:
Post.
Link.
Unite.
Spread the cheer:
Fridays through the year,
Poetry fills the blogosphere.
1,1,1(?), 3, 4, 4...
Non ci siamo, non rientra nel fibonaccesimo...:-)
@ luposelvatico: meglio falsi e cortesi che falsi e maleducati lol. il tuo post me lo vado a leggere con calma; grazie di avermelo segnalato, ché allora non ti "conoscevo" ancora. Ciao.
RispondiElimina@ lupo: sono fuori casa e questo computer mi mostra i commenti un po' per volta, solo ora leggo quanto dici su quelle prove di "fibonaccesimo" (bel neologismo lol!!). Sono contenta che quel blog, mi sembra di capire, ti sia sembrato interessante.
RispondiEliminaPiù che poesie mi sembrano un esercizio di stile. quando fai arte la tecnica che usi deve essere al servizio del contenuto e delle emozioni che si provano e si vogliono comunicare e da questo punto di vista quel poco che ho visto mi ha lasciato perplesso.
RispondiEliminaInsomma (parlo così, alla buona, senza tecnicismi) il o la fib equivarrebbe alla "pia fraus", la santa menzogna degli antichi.
RispondiEliminaMa poichè, questa citazione potrebbe essere tacciata di machiavellismo, mi rifaccio al concetto di "indifferentia" formulato dai teologi medievali.
Per l'"indifferentia" (casi o questioni indifferenti) esistevano situazioni in cui non si davano particolari motivi di conflitto umano, sociale, religioso ecc., perciò su essi era lecito non "fissarsi" troppo.
Si poteva quindi anche esaltare un ipotetico cappottino senza temere di macchiarsi di menzogna, ipocrisia ecc.
Personalmente, sono proprio di questo avviso. Concludo dicendo che spesso si parla un po' troppo di ipocrisia: qualcosa di molto spregevole che va individuato e denunciato in situazioni e persone ben più preoccupanti.
Ciao e buon we, Licia.
@ Riccardo Uccheddu: da quanto scrivi, mi sembra di capire che in latino il concetto di "fib" fosse più presente che in italiano! "pia fraus" mi ricorda un po' la traduzione di "fib" che davo io da ragazzina: "bugia bianca", in quanto non fa male a nessuno ma anzi, è a fin di bene. Solo che "fib", da parola British qual è, non ha tutte queste sovra-strutture moralistico-religiose, bianco/nero ecc. Grazie per il tuo dotto ed esaustivo commento, meno male che doveva essere alla buona! Buona serata a te .-)
RispondiEliminaIn effetti avrei voluto essere un po' meno come dire?, polveroso. Sorry!!!
RispondiEliminaMa passando (eventualmente) sul mio blog potrai vedere che so essere anche (un po', spero) divertente.
Buona domenica.
Si impara sempre qualcosa! Molto bello ciò che scrivi.
RispondiElimina@ Riccardo Uccheddu: mancava un "lol" nela mia risposta; non mi sei sembrato polveroso, solo dotato di una "spaventosa" cultura classica! cosa, a parte gli scherzi, che considero molto "arricchente" per me e per il mio blog, dato che il mio forte sono più le lingue straniere moderne (anzi solo quelle, ehm). Quanto al tuo blog, lo trovo così ironico ed interessante che vorrei "linkarlo". Ciao .-))
RispondiElimina@ Valentina: grazie .-)))
RispondiElimina@Adriano Smaldone: sì, ho visitato il tuo blog e lo trovo interessante, ma perché non commenti il post??.-))
RispondiEliminaGrazie, prof, per questa lezioncina "tecnica" :-)
RispondiEliminaCara Artemisia, è un piacere per me; sennò che "teacher" sarei? .-))
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