venerdì 8 gennaio 2010

GLI INTRADUCIBILI (?) - HOPELESS AND HELPLESS

Ben ritrovati Gentle Bloggers 'n Readers.

Quelli di stasera sembrano facili da tradurre: il suffisso less significa "meno", dunque hopeless, "senza speranza" o disperato, helpless, privato di aiuto.

Invece no, ah ah! o comunque non esattamente. L'inglese è così, riesce sempre a fregarti. Se non sulla pronuncia, sul significato; e se non sul significato, allora sulla grammatica (perché è un'eccezione introdotta, magari, dai Vichinghi).
Beh scusate la divagazione e il tono faceto. Veniamo a noi.

Hopeless si usa per significare: negato. Per esempio, si può dire "I'm hopeless at maths/diplomacy/cooking etc", intendendo che si è negati per quella cosa. "You're hopeless!" detto in tono tra l'esasperato e l'affettuoso, significa "per te non c'è speranza"; generalmente si riferisce comunque alla capacità di fare qualcosa (specialmente di pratico), non certo comunque alla "speranza" intesa come virtù cristiana o comunque morale.
Per intenderci, uno può essere full of hope, ma hopeless; nel senso che magari spera, ad esempio, di dipingere benissimo, ma in realtà non è affatto dotato per quest'attività (o per la vita in generale).

Helpless ha un significato molto affine; lo potremmo tradurre, in modo molto approssimativo, come "inaiutabile".
Charles Lamb, nel suo Essays of Elia cita un maestro di scuola che, pur lodando la moglie per come negli anni era diventata una compagna preziosamente pratica, laboriosa e capace, esclamava alla fine "but I have lost my gentle, helpless Anna!" (e qui il corsivo è dello stesso Lamb); quell'uomo rimpiangeva cioè i tempi in cui la moglie, poi cambiata per amor suo, era impacciata e poco pratica. Nulla di anti-femminista secondo me, solo una nota tenera in questo scrittore ottocentesco. Le esigenze della vita avevano reso quella Anna metodica, magari anche un po' noiosa; forse il suo compagno era l'unico testimone rimasto di come lei era davvero, dentro. Voi cosa ne pensate?

7 commenti:

  1. Un interessante chiarimento. In effetti é facile cadere in errore.

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  2. Grazie Daniele, il tuo riscontro mi fa piacere perché cominciavo a temere di essere stata pedante. Presto pubblicherò un post sull'importanza dei commenti e, in generale, di un riscontro (magari anche verbale) di chi legge...tu, primo commentatore di questo mio amatissimo blog, mi hai lasciato dei commenti molto belli ed intensi. ma questo è per un altro post lol...

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  3. Grazie a te di cuore! E' merito dei tuoi post che suscitano in me quelle parole "intense" come tu le hai definite.

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  4. Mi hai fatto venire in mente quella bella canzone di Olivia Newton John che fa "Hoplessly devoted to you". Io l'ho sempre intesa come "innamorata di te senza speranza". Non è così dunque?

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  5. @ Artemisia: sì certo, la tua traduzione è esatta; l'avverbio, in questo caso, ha un significato diverso dall'aggettivo. P.S. scusami se ti rispondo così in ritardo.

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  6. Sempre per Artemisia: anch'io ti scrivo di domenica p.m. lol!

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  7. Ciao Licia. A proposito di canzoni in inglese mio figlio vuole che canti Tunnel of love dei Dire Straits con lui che suona. Mannaggia come è difficile!

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