venerdì 10 aprile 2009

SUSPENSION OF DISBELIEF

Era Coleridge, il poeta inglese romantico, che parlava di "sospensione dell'incredulità".

Si tratta di quella tacita intesa tra artista (scrittore, regista, attore...) e fruitore dell'opera (lettore...spettatore...), per cui quando mi siedo a teatro o al cinema, o quando mi stravacco in poltrona con il mio libro...- ma quando?! va beh all'epoca si poteva - non mi aspetto di assistere o leggere di cose "realistiche".

Leggendo Robinson Crusoe, ad esempio, non mi chiedo come faccia a mettersi il pane in tasca se prima si era spogliato completamente; leggendo Dickens o guardandolo a teatro non mi faccio troppe domande sulle origini nobili del trovatello di turno, e su come faccia a riunirsi alla vera famiglia, dopo anni di furto e accattonaggio, nell'Ottocento quando i computer non c'erano...

Suspension of disbelief. Questo concetto mi piace. Non si tratta di essere creduloni ed accettare una menzogna; ma di lasciarsi andare al piacere dell'arte. Non per uscire dalla realtà...solo per una tregua. Una piccola, preziosa, placida tregua.

Un po' come questo blog per me...e spero anche per voi, che mi leggete stanchi. (Siete stanchi? ma soprattutto: mi leggete?).

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