giovedì 24 febbraio 2011

EMOZIONI A TEATRO

E' ancora possibile emozionarsi a teatro e Genova, ancora una volta, ci sorprende regalandoci un artista e una performance non riconducibili ai soliti schemi.

Teatro Hops, nel centro storico. Daniele Verzetti, il Rockpoeta. Forte disagio, come voluto dall'artista stesso, per Turismo Vigliacco. Commozione per Col tempo. L'amarezza de Il Drink, accompagnato dall'ironia dei movimenti danzanti del Nostro e della musica.

Emozioni forti, emozioni vere; e insieme la musica raffinata "ma" calda di Gigi Solinas. Due artisti che si intendono al volo; uno spettacolo indimenticabile.

Not for the faint-hearted: non lo consiglio a chi ha il cuore "debole". E nemmeno ai finti intellettuali della nostra, amatissima, città.

mercoledì 2 febbraio 2011

A Barbarous Duel


  • A barbarous and fiercely-contested duel was fought...
L'immagine e la citazione sono tratte da questo bel sito, che parla della Londra antica e vittoriana.

Le liti tra blogger...in fondo sono un po' come gli antichi duelli "on stage", sul palcoscenico teatrale, dove nessuno si metteva davvero in gioco.

Nei duelli autentici si perdeva la vita; qui, in rete, la vita no; ma si può perdere la reputazione in un attimo. O l'onore.

D'altronde my Gentle Bloggers 'n Readers, io trovo che chi non si mette mai in gioco sia, certo, prudente; ma anche irrimediabilmente noioso. Su questo il mio prossimo post...

venerdì 14 gennaio 2011

INTERMEZZO TOSCANO

Va letto con marcato accento della provincia di Siena.

- Bimba, lo vuoi fa' l'amor con méne?

- Nòne!

- E perchéne?

- Perché te ci vieni pe' ridécci!

- Nòne, ci vengo e t'amo!

- E allora fàmo!

A volte ci basta poco lol.

domenica 2 gennaio 2011

A TE

E' stato bello; ma ormai te ne sei proprio andato.

Dovunque tu sia, vorrei dirti che non rimpiango nulla. E' vero che abbiamo passato dei momenti difficili; ma i miei ricordi, specie nell'ultimo periodo, sono tutti belli. Molto belli, anche.

Perciò vorrei ringraziarti. Ed anche chiederti perdono, per aver brindato alla tua partenza. Avrai notato che l'ho fatto con una certa riluttanza. E, ti dico un segreto? quasi nessuno era davvero contento che te ne andassi. Anzi, molti, più facevano schiamazzi, e più era per dimenticare che te ne andavi; perché non gli sarebbe dispiaciuto restare attaccati a te.

Comunque, troppo tardi; chissà cosa farai, adesso. Dovunque tu sia, ti faccio un augurio che forse ti riporterà al passato: tanti auguri, buon vecchio 2010.

PS: No, sul serio: tanti auguri di buon anno e di buon blog a tutti.

sabato 18 dicembre 2010

REGALO DI TITANIA PER GENTLE READERS




Nella Chiesa Anglicana (Church of England) c'è l'usanza di festeggiare il Natale con quello che si è sempre chiamato Christmas Carol Service: un rito solenne e gioioso, con canti di Natale eseguiti sia dai fedeli, sia dal coro più esperto, cui spesso partecipano anche i non-credenti, per via dello "spirito del Natale" copiosamente evocato dalla musica e dalle voci (avete mai notato come signore cattivissime possano avere voci angeliche? e viceversa lol).

Ora quest'anno, dalla dicitura del programma, per non offendere nessuno vedo che è stata abolita la parola "Christmas", per cui Christmas Carol Service è stato sostituito con: Traditional Service of Nine lessons and Carols, cioè "rito tradizionale con nove letture (e mi raccomando che siano nove lol!) e canti di Natale". Questa fa il pari con l'"Happy Holiday" di cui ad un mio vecchio post. Parafrasando Totò: Ma fatemi il piacere!!

Da qui mi è venuta l' idea di un regalo di Natale per voi gentle Readers.
Vi offro lo spazio dei commenti di questo post per dire, a Natale, qualcosa di politicamente scorrettissimo - o come direbbe il Rockpoeta, politically (S)correct lol.
So che siete gentle e non offenderete nessuno.
Per il resto, siete liberi.
Esempio: fumare mi piace davvero molto. Oppure:
Inizio io: voglio festeggiare il Natale in pace, usando la parola "Christmas" tutte le volte che mi pare. In cambio, prometto che non andrò a bere whisky davanti ai miei amici musulmani, quando praticano il ramadan.
E ancora: è molto più divertente insegnare ad uno intelligente che cercare di cavare il sangue dalle rape.
Bella anche l'idea descritta da questo blogger americano: canti di Natale non-p.c. cioè non politicamente corretti, sui disturbi mentali (esempio: Jingle Bells, Jingle Bells, Jingle bells, Jingle Bells...per il disturbo compulsivo-ossessivo).
Ecco, lo spazio è vostro; spero che apprezzerete il mio regalo e lo userete.

Chiedo poi a babbo Natale, se possibile, un dono anche per le persone che hanno modificato il titolo del programma del Christmas Carol Service e per gli appassionati fautori del "politically correct" ad ogni costo: servirebbe, davvero e urgentemente, un po' di senso del ridicolo.

venerdì 17 dicembre 2010

THE ENGLAND I LOVE

Questo, Gentle Bloggers 'n Readers, è un post molto personale, anche se parla di cose note ai giornali.

In Inghilterra c'è una parte delle mie radici. Per me l'Inghilterra, quella " mitica" che ho conosciuto fin da piccola, è un paese libero, nel bene e nel male. E' il paese dove, se vai in albergo, non sei costretto a presentare i documenti. E' il paese dove è stato messo in vigore quattro secoli fal'habeas corpus , cioè il diritto a difendersi se portati in tribunale. E' il paese dove "l'eccentricità è normale" e protetta dall'under-statement (magari è pazzo furioso, ma noi diciamo: "He's a tiny bit eccentric"). E' il paese dove Mary Quant inventò la minigonna (ed io ricordo bene che il suo primo scopo non era quello di renderci oggetti, ma liberatorio, e che l'idea iniziale era di indossarla come una sfida e con ironia) - ok, ora sapete quanti anni ho lol - è questa l'Inghilterra che amo. E nel paese che ha rilasciato Julian Assange, colpevole (perfino secondo alcune femministe) solo di aver violato il tabù del segreto dei potenti - riconosco proprio quell'Inghilterra che amo.

Mi rattrista, invece, l'Inghilterra che scimmiotta l'americano politically correct; quella dove chi non paga il canone t.v. può finire in carcere, indipendentemente dalla sua situazione socio-economica; quella dove, a volte, l'insulare senso dell'umorismo sembra essere stato soppiantato dalla burocrazia tipica della, pur rispettabile, Comunità Europea. Ma questa è un'altra storia, e non mi ci riconosco più. Tornerò a parlarvene a proposito del Natale.

Su Julian Assange, invece, vi lascio un link che ho trovato ironico e divertente, sui commenti degli inglesi all'accusa precisa degli svedesi (sempre rispettabili neh): l'aver praticato sex by surprise.

venerdì 10 dicembre 2010

LA SORPRESA DI TUCIDIDE SUL BUS

Anche oggi protesta degli studenti contro la "riforma" della scuola. Un gruppo di loro attende l'autobus; hanno i volti allegramente dipinti, si consultano: "Voi quale bus prendete? noi il 35; voi occupatevi del 40, dai". Il tono sommesso smentisce l'ipotesi, balenata per un solo istante, che si tratti di un "attacco" come quello dei "barbari" inglesi contro l'auto di Carlo e Camilla. Cosa vogliono allora? Alcuni salgono sul mio stesso autobus...


A turno, un po' timidi, cominciano a leggere:

I pregi della costituzione ateniese

37 Utilizziamo infatti un ordinamento politico che non imita le leggi dei popoli confinanti, dal momento che, anzi, siamo noi ad essere d'esempio per qualcuno, più che imitare gli altri. E di nome, per il fatto che non si governa nell'interesse di pochi ma di molti, è chiamato democrazia; per quanto riguarda le leggi per dirimere le controversie private, è presente per tutti lo stesso trattamento; per quanto poi riguarda la dignità, ciascuno viene preferito per le cariche pubbliche a seconda del campo in cui sia stimato, non tanto per appartenenza ad un ceto sociale, quanto per valore; e per quanto riguarda poi la povertà, se qualcuno può apportare un beneficio alla città, non viene impedito dall'oscurità della sua condizione. Inoltre viviamo liberamente come cittadini nell'occuparci degli affari pubblici e nei confronti del sospetto che sorge nei confronti l'uno dell'altro dalle attività quotidiane, non adirandoci con il nostro vicino, se fa qualcosa per proprio piacere, né infliggendo umiliazioni, non dannose ma penose a vedersi. Trattando le faccende private, dunque, senza offenderci, a maggior ragione, per timore, non commettiamo illegalità nelle faccende pubbliche, dato che prestiamo obbedienza a coloro che di volta in volta sono al potere ed alle leggi e soprattutto a quante sono in vigore per portare aiuto contro le ingiustizie e quante, benchè non siano scritte, comportano una vergogna riconosciuta da tutti.

La guerra del Peloponneso II, 40

Le buone qualità dei cittadini ateniesi

Testo originale Tuc. II, 40-42

40. Infatti noi amiamo ciò che è bello ed insieme frugale ed amiamo la saggezza senza mollezza, ci serviamo della ricchezza più per l'opportunità di azione che per lo sfoggio in un discorso, e non è vergognoso ammettere di essere povero, anzi è più vergognoso tentare di rifuggire con i fatti la povertà. Le stesse persone si possono occupare diligentemente degli affari domestici e politici contemporaneamente e per gli altri, che si sono dedicati ad ( altre ) occupazioni ( è possibile ) conoscere le attività dello Stato abbastanza bene. Noi soli, infatti, consideriamo chi non prende assolutamente parte a queste questioni ( politiche ) non quieto, ma inutile e noi stessi giudichiamo o discutiamo correttamente le questioni, dato che riteniamo che le parole non siano d'ostacolo alle azioni, anzi piuttosto non essere stati informati in anticipo da un discorso prima di andare ad occuparci di ciò che bisogna compiere con un'azione. (...) E noi soli portiamo aiuto senza timore a qualcuno non tanto tenendo conto del guadagno, quanto per la fiducia che deriva della libertà.

Volevano leggerci il discorso di Tucidide su Atene! questi ragazzi credono ancora al valore sovversivo delle parole! credono ancora alla cultura. (Il grassetto è mio, nelle parti del discorso che mi hanno colpita di più).

Fin qui, la parte bella.

Più tristi i commenti dei miei concittadini, sempre sull'autobus:

Saranno testimoni di Geova?

Bisognerebbe spegnere la luce! (questa, giuro, non l'ho capita).

Ah, questa gioventù!


Pochi hanno applaudito. Non so se i ragazzi fossero un po' delusi. Ma sono stati coraggiosi a leggere in autobus, davanti ad un "pubblico" genovese che è già freddino a teatro - figuriamoci sul bus.

A proposito...avete notato l'attualità delle parole di Tucidide? Vorrei ringraziare quei ragazzi del Liceo Classico.

La notizia che li riguarda si trova qui.