domenica 28 giugno 2009

Suq e Pride: ESOTISMO PER SIGNORE, AMORE PER TUTTI

Si è concluso da poco il suq (o souk) di Genova, riproduzione domestica del mercato orientale, dove ogni anno si possono acquistare prodotti arabi e africani (ma non solo) ed ascoltare ottima musica, in particolare quella del MELT (Migration in Europe and Local tradition) che riunisce, appunto, le più svariate tradizioni musicali per interpretare, con grinta ed originalità, anche pezzi "classici" delle varie nazioni. Loro hanno suonato al finale, mentre i Romanian Gypsies, miei prediletti, c'erano il 12 (me li sono persi purtroppo)
Io ci vado ogni anno, mi compro il regolamentare abitino "arabo", di solito sbracciato per il mare, che una musulmana non metterebbe mai; provo il profumo Mille e una notte (giuro c'era) sfoglio i manuali arabo-italiano e mi diverto un sacco, devo dire soprattutto con la musica. Quest'anno c'era anche la raccolta differenziata subito fuori dall'ingresso, così chi, come me, ha gustato il riso berbero seduto di fronte ai bidoni della spazzatura, si sentiva "politicamente corretto" fino in fondo.
E' una bella manifestazione, anche esteticamente molto accattivante ( a parte i bidoni), ma chi come me ama i vicoli di Genova, sa che non è quello il vero suk. Tralasciamo pure quello autentico del posto, dove peraltro saebbe pericoloso avventurarsi da soli ecc.; ma a Genova, dico, c'è una sorta di mercato permanente e molto più vero, dove chi proviene da terre lontane vende cose, alcune utili, altre rubate, altre che non ti servono ma vorrebbe propinarti...poi ci sono i venditori di kebab, sempre aperti, sempre pronti ad offrirti il tè alla menta bollente e molto zuccherato...non così facile da riprodurre a casa, anche perché mancherebbe il sorriso timido e cordiale delle loro mogli, dei figli piccoli che vanno a scuola qui ma non hanno perso il "meglio" della loro cultura. E poi ci sono, certo, i pericoli, le facce un po' torve...qualcuno è abbastanza vecchio da ricordarsi quella canzone di Lucio Dalla ? Ci sono anche i delinquenti/ma non bisogna aver paura, solo stare un poco attenti. Voglio dire che il vero suq, nel centro storico di Genova, c'è tutti i giorni. Quello di giugno è festoso e divertente; ma sta all' autentico come i MELT - musicalmente colti, puliti, ineccepibili, ma forse un po' costruiti - stanno ai Romanian Gypsies - all'apparenza "brutti e cattivi", ma non meno talentuosi, e quanto più veri.


Poi c'è stato il pride di Genova. Mi è piaciuta molto la scelta del nome e il loro modo di presentarla: pride anziché gay pride, perché si parla dell'orgoglio di chiunque di essere se stesso. Il coraggio, dunque, di essere "diversi", non necessariamente dal punto di vista sessuale, ma perché si segue il proprio stile, come ha detto la cantante Mary K.

Mi è piaciuta la festa; spontanea, con la gente che ballava, le vecchiette che osservavano i travestimenti più bizzarri con occhio incuriosito e tollerante, i bambini che coglievano l'occasione per fare gazzarra senza essere sgridati.
Ma più di tutto mi è piaciuta Luxuria. Una faccia intelligente, simpatica, onesta. Magari dà solo quest'impressione; magari a tu per tu è scostante, piena di pregiudizi e limitata (io non ci credo). Comunque sia, penso che la sua faccia simpatica, il suo modo sereno di fermarsi a parlare con la gente, derivino da una cosa: è una persona che ha lottato per essere completamente se stessa, senza maschere.E in giro, non solo tra i politici, di persone così ce ne sono meno di quanto si creda.

3 commenti:

  1. Ero anch'io a vedere il Pride. Ho pronto un post che uscira lunedi e che parlerà di emozioni personali vissute in una città più viva del solito.

    Credo che ieri sia stata una grande manifestazione. Alla faccia di Don Angelo Bagnasco!

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  2. Sono felice che tu abbia potuto godere di uno squarcio di cultura araba trapianta in Italia, Licia. E sono felice che il pride di Genova sia stata una bella manifestazione.
    Sfortunatamente, quelle a cui ho assistito io a Parigi ( e mi toccava sorbirmele tutti gli anni perché passavano proprio sotto casa mia) non erano altrettanto edificanti ma per dirlo con il solo aggettivo che mi viene in mente, erano disgustose... Forse gli italiani hanno più classe dei francesi, chissà...
    Enrica

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  3. @ Enrica: Non so se il souk rappresenti qui la cultura araba, ma è divertente.
    Quanto al Pride, credo che quest'anno, a partire appunto dal nome scelto, fosse meno all'insegna della sfida, più della gioia e dell'accettazione di chiunque si senta "diverso". Per i francesi...condivido l'impressione che se raffinati, siano raffinatissimi; ma se volgari, davvero i peggiori.
    Buonanotte Enrica.

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